sabato 21 agosto 2010

Maestri di strada in TV; 1987-2001

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1-Il testimone 1987; 2-La ricreazione è finita 1991; 3-Milano-Italia 1994; 4-Cara Italia (Biagi) 1998; 5-Costanzo Show 2000; 6- Costanzo Show 2001
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Sto riorganizzando il mio computer in vista di una riorganizzazione della vita dal momento che è molto improbabile che continuerò il lavoro precedente.

Sto anche organizzando le mie ricchezze che sono scritti, video, relazioni per incontri formativi etc.. cosicché se qualcuno vuole una eredità gratuita si può servire.

Ho messo su YouTube la serie dei video che comincia nel 1987 con la partecipazione alla trasmissione 'Il testimone' continua con La ricreazione è finita (anteprima di Milano-Italia) del 1991, Milano Italia del 1994, Biagi (Cara Italia) del 1998, Costanzo Show nel 2000 e 2001.  Per poter rientrare nei limti di You Tube ho montato solo le parti più significative, e naturalmente c'è una certa insistenza sulla mia persona e la mia faccia. D'altra parte, come si suol dire, ci ho messo la faccia e queste sono le conseguenze.

Ci sono, in mezzo alle date citate, molte altre cose: vari TG e speciali e successivamente trasmissioni di Rai Educational,(già sul canale dei Maestri di Strada) TMC, SAT2000. Cominciamo Bene, Ricomincio da qui (D'eusanio) etc...: la trasmissione, più volte su canali RAI,  del film-documentario "Pesci Combattenti".

Per 25 anni i mezzi di comunicazione di massa sono stati un potente alleato del lavoro educativo, e chi scrive ha parlato più volte a diversi milioni di persone dei problemi dei giovani.
(in genere gli ascolti, per trasmissioni già attestate sui 5-6 milioni di spettatori  salivano di circa 500.000 spettatori durante i miei interventi, così mi è stato riferito e così dico, ma non posso attestare nulla; tuttavia il fatto di essere richiamato più volte nella stessa trasmissione e il fatto che ci fosse un passa parola tra giornalisti, significa qualcosa).

Chi abbia la pazienza di guardare qualcuno di questi video potrà vedere che nelle trasmissioni in diretta il messaggio è chiaro ed esplicito e non manipolabile, anzi il contenitore  popolare aiuta la diffusione di un messaggio a volte difficile e complesso.

E' motivo di soddisfazione per me che, a distanza di anni, la mia faccia compaia sempre di meno e compaiono di più giovani operatori, allievi in corso, ex allievi. Significa che qualcosa è cresciuto, qualcuno ha appreso.

E voglio dire ai miei colleghi ex che tutto questo ha sostenuto il progetto e soprattutto l'attenzione generale alle problematiche dei giovani. Se compare spesso la mia faccia è perché la stragrande maggioranza dei docenti - inclusi quelli di Chance - vive la televisione e i giornali come nemici, come mezzi di cui diffidare, e quindi per molto tempo sono stato il solo ad osare entrare nella tana del lupo. Bisogna imparare ad esprimersi in modo adeguato, ma questo vale anche nei confronti dei ragazzi. Se spesso sono riuscito in pochi minuti a dire cose  importanti è perché ho imparato parlando ai bambini di Barra, parlando ai loro genitori poco colti. Ma soprattutto ho imparato a prendere contatto con il loro cuore prima che con il loro cervello e questo funziona anche in TV.

E voglio anche dire qualcosa sull'autorità del mezzo e le considerazioni in proposito di Mac Luhan (Riporto la versione di Wikipedia, che mi sembra abbastanza fedele):
Il mezzo è il messaggio
    L'espressione "il mezzo è il messaggio" ci dice perciò che ogni medium va studiato in base ai criteri strutturali in base ai quali
organizza la comunicazione; è proprio la particolare struttura comunicativa di ogni medium che lo rende non neutrale, perché essa suscita negli utenti-spettatori determinati comportamenti e modi di pensare e porta alla formazione di una certa forma mentis. Ci sono, poi, alcuni media che secondo McLuhan assolvono soprattutto la funzione di rassicurare e uno di questi media è la televisione, che per lui era un mezzo di conferma: non era un medium che desse luogo a novità nell'ambito sociale o nell'ambito dei comportamenti personali.
    La televisione non crea delle novità, non suscita delle novità, è quindi un mezzo che conforta, consola, conferma e "inchioda" gli spettatori in una stasi fisica (stare per del tempo seduti a guardarla) e mentale (poiché favorisce lo sviluppo di una forma mentis non interattiva, al contrario di internet e di altri ambienti comunicativi a due o più sensi).

Per uno che fa il mio lavoro il feed back è continuo. Ogni volta che rientravo da una trasmissione TV trovavo un cambiamento: "mandati di cattura" (trovatemi quel Moreno! ma chi lo manda! etc...) delle autorità, panico e sconcerto tra i loro addetti stampa, solidarietà di ragazzi, colleghi, 'uomini della strada' (tassisti, portieri, commercianti, bidelli, guardie giurate, vicini di casa....)
E trovavo anche – a conferma di certe affermazioni di Mac Luhan sulla potenza del mezzo – che erano salite le mie quotazioni presso persone di cultura e di studio. Mi sono quindi chiesto se il mezzo non ‘gonfiasse’ il mio prestigio e sono arrivato invece alla conclusione che è l’essere esposto in pubblico che in un certo senso costituisce una verifica, perché tutti sanno che il giorno dopo sei in mezzo alla gente e che queste smentirebbero eventuali falsità. Insomma penso che ‘metterci la faccia’ conferisce credibilità a quello che dici e che fai, e che il mezzo è importante perché ti espone al giudizio e alla valutazione di milioni di persone e ti espone alla concreta valutazione di chi ti vive accanto. Per questo io credo che sia importante inserire nel curricolo mio personale e dei Maestri di Strada in generale, la presenza in trasmissioni televisive e dico anche che questa attività fa parte del cerchio più largo e distante di quel lavoro di comunità ed istituzionale che serve a fare in modo che l’educazione dei giovani non sia una faccenda confinata agli specialisti ed in quanto tale ghettizzata. Attraverso buone trasmissioni televisive anche i nostri ragazzi hanno ricavato il senso politico della loro attività che è un elemento importante del percorso di cittadinanza. Dunque i mezzi di comunicazione di massa andrebbero inclusi nel repertorio degli strumenti che un educatore deve portare nella sua borsa degli attrezzi. Ed è per questo che propongo questi video ed altri che col tempo inserirò.

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La mia foto
Napoli, NA, Italy
Maestro elementare, da undici anni coordina il Progetto Chance per il recupero della dispersione scolastica; è Presidente della ONLUS Maestri di Strada ed in questa veste ha promosso e realizzato numerosi progetti educativi rivolti a giovani emarginati.