venerdì 26 giugno 2015

Periferie del mondo, delle città e dell'animo si incontrano

http://www.prosolidar.eu/
Il 24 giugno nella sala dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) si è celebrato il decennale della fondazione PROSOLIDAR. La fondazione è un unico in quanto formata paritariamente da 220.000  lavoratori bancari e 250 banche che versano una quota annua con la quale vengono finanziati progetti di solidarietà in tutto il mondo.
In quella sala c’erano contemporaneamente persone provenienti dalle periferie del mondo, dai teatri di guerra, dai luoghi della fame cronica, dai luoghi delle epidemie devastanti, dai luoghi degli eventi naturali più catastrofici - Haiti, Nepal, l’Aquila -. Persone che con semplicità hanno spiegato come si sono accostate alla sofferenza umana, immagini di una bella mostra fotografica che hanno mostrato i sorrisi di persone appena scampate al disastro che riprendono a vivere e a sperare.

Il gruppo multivisione dei Maestri di Strada
Non ho potuto fare a meno di ricordare le parole di Carla Melazzini:
“O posteri, o posteri, di voi si tratta... venti volte da che splende il sole, se non sbaglia la storia, arse il Vesuvio, sempre con immane strage di chi fu lento a scappare... Io vi avviso, questo monte ha il ventre pieno di bitume, presto o tardi si accende... Tu scappa fin che puoi... Anno di salute 1632".
Due secoli dopo dai fianchi dello stesso monte - Leopardi - il più solo dei poeti guarda coraggiosamente in faccia la accidentale presenza dell’uomo nel cosmo, e lancia il suo richiamo alla solidarietà.

In quella sala c’erano le persone che hanno raccolto l’appello alla solidarietà umana, che è la solidarietà di chi sentendosi debole e fragile si riconosce nell’altro. Uomini forti hanno versato lacrime di commozione ripensando gli amici, ai colleghi travolti dalle macerie o dalla malattia, mentre loro continuano ciò che è giusto.  Il mondo globale, interconnesso, ci ha regalato molte cose che non piacciono, ma ci ha anche regalato l’incomparabile  possibilità di sentire la solidarietà umana non come opzione ideologica o attributo di un grande poeta ma come la possibilità per tutti noi di sentirci fratelli semplicemente perché siamo gomito a gomito a fronteggiare le difficoltà della vita. In quella sala tutti i nostri orpelli ideologici e tecnologici sparivano.

Il teatro dei Maestri di Strada
In quella sala c’erano anche I Maestri di Strada che non sono i portavoce di alcuna categoria emarginata, non sono con le vittime di alcun disastro: semplicemente vogliono ricordare a se stessi e al mondo adulto che la cura dei giovani è la missione di una società, che l’autodistruzione a cui ci tocca assistere tra i giovani, tenuti ai margini di una società che non li cura, è ancora più dolorosa di quella operata dalla terra che trema o dai virus più insidiosi. Abbiamo ringraziato PROSOLIDAR che ha creduto e crede nella missione educativa dei Maestri di Strada, ma soprattutto ringrazio pubblicamente per l’incomparabile occasione di poter sentire il respiro dell’umanità che ci è stata data in uno dei luoghi in cui meno ce lo saremmo aspettati.

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La mia foto
Napoli, NA, Italy
Maestro elementare, da undici anni coordina il Progetto Chance per il recupero della dispersione scolastica; è Presidente della ONLUS Maestri di Strada ed in questa veste ha promosso e realizzato numerosi progetti educativi rivolti a giovani emarginati.